Crioconservazione

Crioconservazione

La crioconservazione svolge un ruolo importante nella procedura della Fecondazione In Vitro. L’American Hospital di Tirana è pienamente attrezzato con tutti ι sistemi di criocongelazione dell’ultima tecnologia necessary che permette di effettuare e di garantire le procedure riguardanti la crioconservazione degli embrioni, ovociti e degli spermatozoi.

Crioconservazione degli embrioni

Congelare gli embrioni di buona qualità in eccesso dopo la fecondazione avvenuta in laboratorio è un procedimento comune. Ciò permette non solo il trasferimento di un minor numero di embrioni nel ciclo di FIVET (che si traduce in un minor numero di gravidanze multiple), ma offre anche alle pazienti una seconda opportunità nel caso in cui il primo trasferimento di embrioni freschi non produca una gravidanza. Il processo è molto più semplice e meno costoso di reiniziare un trattamento FIVET dall’inizio perché le pazienti possono ottenere più di una gravidanza da un singolo ciclo di stimolazione ovarica.

Il congelamento (crioconservazione) degli embrioni è una parte abitudinaria del processo di Fecondazione In Vitro e la maggior parte delle pazienti di solito non esaurisce il numero di embrioni in deposito. Anche se non tutti gli embrioni sopravvivono al processo di congelamento e scongelamento, il tasso di sopravvivenza è piuttosto alto e quelli che sopravvivono hanno una normale possibilità di impiantare in utero dopo il trasferimento.

I processi di congelamento e scongelamento non causano anomalie genetiche e quindi non danneggiano l’embrione. Da studi che sono stati pubblicati, i bambini nati da embrioni congelati non sembrano essere affatto differenti dai bambini nati da embrioni che non sono mai stati congelati.

Crioconservazione degli ovociti

I ritmi della società moderna, l’affermazione professionale ed il raggiungimento della stabilità economica, portano la donna a posticipare il progetto di maternità. In Europa l’età media del primo concepimento si è avvicinata ai 30 anni. E’ però un dato di fatto che la fertilità dopo i 35 anni comincia rapidamente a diminuire.

La crioconservazione degli ovociti offre alle donne la possibilità di avere a disposizione una riserva ovocitaria per pianificare la gravidanza nei tempi da loro ritenuti idonei e di conservare la fertilità anche quando siano necessarie terapie antitumorali.

La crioconservazione permette di conservare un certo numero di ovociti (in relazione all’età della donna, a patologie concomitanti, a interventi pregressi sull’apparato genitale, ecc.) che possono essere utilizzati in un secondo tempo per iniziare una procedura di fecondazione assistita.

La vitrificazione (congelamento ultra rapido degli ovociti) è una tecnica di crioconservazione con alti livelli di sopravvivenza e di fecondazione.

In condizioni naturali, la donna produce un uovo maturo ogni 28 giorni, tuttavia la probabilità di una crioconservazione e di una successiva fecondazione con un solo ovocita è molto bassa. Per aumentare le probabilità di sopravvivenza delle uova e la possibilità di fecondarle dopo la crioconservazione, la donna si sottopone a una stimolazione ormonale per produrre un maggior numero di ovociti. Segue il prelievo ovocitario in sedazione assolutamente indolore.

Gli ovociti vengono crioconservati in azoto liquido in piccole provette (paillettes) dove possono rimanere diversi anni.

Per iniziare una gravidanza gli ovociti ottenuti dopo scongelamento vengono inseminati con la tecnica di microinseminazione (ICSI). Avvenuta la fecondazione gli embrioni vengono trasferiti nell’utero della donna dopo circa 2-5 giorni.

Crioconservazione degli spermatozoi

Lo sperma può essere crioconservato con un procedimento speciale e utilizzando materiali adeguati, in recipienti contenenti azoto liquido a -196° C di temperatura. Questa procedura avviene di solito nei casi di impossibilità di ottenere sperma il giorno del prelievo degli ovuli oppure quando è necessario conservare la propria fertilità, prima, ad esempio, di una chemioterapia. È opportuno astenersi da ogni attività sessuale da due fino a cinque giorni prima del prelievo e della crioconservazione dello sperma (congelamento dello sperma) ed anche aver effettuato un esame per AIDS ed epatiti B e C.

La crioconservazione dello sperma è necessaria per:

  • mantenere gli spermatozoi in condizioni di vitalità per un lungo periodo di tempo,
  • decongelare lo sperma a una data successiva alla data del prelievo, in modo da utilizzarlo per la fecondazione.

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